Enough is Enough. Educare al consenso tra Italia e Inghilterra
- Maria Alessandra Panzera
- 22 lug
- Tempo di lettura: 4 min
Sopra il celebre logo della mela del mio vecchio MacBook Air, c’è ancora un adesivo con scritto Enough is Enough (“Ora basta”). Lo ricevetti durante un laboratorio sul consenso tenutosi la settimana introduttiva alla SOAS, University of London, prima di iniziare la laurea triennale in Antropologia e Giurisprudenza. Concepita non come lezione frontale bensì come un momento di confronto tra pari, l’iniziativa, dal 2013 obbligatoria per tutte le matricole dell’ateneo, è finalizzata a contrastare la violenza sessuale e di genere e altre forme di abuso, affrontando il tema del consenso nei rapporti intimi interpersonali.
Con la moderazione di studentɜ rappresentantɜ dell’unione studentesca, si ragiona in piccoli gruppi su scenari quotidiani e su quando il consenso è ambiguo, implicito o del tutto assente. Tutto ciò, andando anche oltre all’eteronormatività: per esempio, si è incoraggiatɜ a presentarsi a turno, specificando i pronomi con cui si desidera essere chiamatɜ, e l’esperienza eterosessuale non viene rappresentata come l’unico riferimento relazionale. In primo piano è il ruolo del consenso in situazioni ipotetiche, per aiutare a comprendere meglio le diramazioni più afferrabili e quotidiane della violenza di genere e, in particolare, della cultura dello stupro, partendo dall’ecosistema abitato rappresentato dal campus studentesco.
Un percorso simile l'ho ripetuto durante il Master che ho frequentato alla London School of Economics and Political Science, stavolta online, attraverso un corso che alternava sezioni teoriche e informative a domande interattive, su temi quali la definizione giuridica di consenso, e le implicazioni di alcol e droghe verso lo stesso, rispondendo a domande a risposta multipla, che successivamente fornivano soluzioni elaborate.
Entrambe le università britanniche mettevano a disposizione strumenti di segnalazione, supporto e ascolto.

L’educazione al consenso inizia a scuola
In Inghilterra, l’educazione alle relazioni è obbligatoria fin dalle elementari; mentre alle secondarie si estende all’educazione sessuale. Nelle università, l’educazione al consenso è spesso affidata a programmi coordinati da unioni studentesche e centri per il benessere universitario, ed è presente in circa due terzi degli atenei, seppur con forme e obbligatorietà variabili.
Nelle università italiane, iniziative di educazione al consenso spesso si limitano a eventi sporadici che, seppur in crescita, sono spesso privi di supporto strutturato e continuativo. Inoltre, in Italia, l’educazione affettiva e sessuale non è materia obbligatoria, né alle primarie, né alle secondarie, rimanendo in balia delle scelte dei singoli istituti. Pertanto, secondo un’indagine di Save the Children e IPSOS (2025), meno della metà dellɜ adolescentɜ riceve educazione sessuale a scuola. Le percentuali scendono ulteriormente al Centro (39%) e al Sud e Isole (37%). Alla luce di quest’assenza, unita alla mancanza di un confronto intergenerazionale in famiglia, il 47% dellɜ intervistatɜ afferma di informarsi principalmente online, e quasi un quarto considera la pornografia una rappresentazione realistica dei rapporti sessuali. In aggiunta, il 66% ritiene plausibile che una ragazza possa esprimere consenso pur essendo sotto l’effetto dell’alcol.

Nuovo DDL Valditara per la scuola
Tutto ciò rischia di lasciare le persone giovani prive di strumenti adeguati, linguaggi, e consapevolezze solide. Parlare nelle aule di affettività e sessualità - e di consenso, come elemento integrato - può fornire alle nuove generazioni ulteriori mezzi per riconoscere sé stessə e lɜ altrɜ, affermare i propri desideri e i propri limiti, rispettare quelli altrui, e costruire relazioni sane.
Non significa minare i valori familiari, ma affiancargli - dal momento in cui genitori o tutor, pur animati dalle migliori intenzioni, possono essere privɜ degli strumenti adeguati o inconsapevolmente perpetuare modelli culturali sbagliati. Infatti, un ulteriore dato significativo mostra che il 76% dei genitori è favorevole all’educazione affettiva e il 69% a quella sessuale (Save the Children-IPSOS, 2025). Eppure, il disegno di legge presentato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, richiede che ogni progetto educativo relativo a relazioni e sessualità nelle scuole superiori sia sottoposto all’approvazione preventiva dei genitori, con obbligo di trasparenza sui materiali utilizzati. Una resistenza più ideologica che sociale, che rischia di acuire le disuguaglianze circa l’accesso a questa materia.

Perché è importante?
I laboratori universitari come quelli descritti hanno un potenziale trasformativo su due fronti: quello della responsabilizzazione, poiché promuovono una maggiore coscienza del significato delle proprie azioni e della cura con cui connotarle; e della prevenzione, offrendo strumenti per riconoscere segnali di rischio.
Significativo è anche riportare esempi concreti di situazioni in cui dinamiche relazionali, spesso normalizzate da rappresentazioni distorte del desiderio e del potere in una serie di narrazioni radicate, sono messe in discussione tramite la chiara esplicitazione che questi possono costituire qualcosa di dannoso.
Tratte spunto da modelli esteri offre la possibilità di immaginarsi come farli propri, avendo un orizzonte a cui guardare.
Maria Alessandra Panzera
Bibliografia:
SOAS Students' Union. "What Is Enough Is Enough?", <https://soasunion.org/support/enoughisenough/whatisenoughisenough/>. Ultimo accesso 10 giugno 2025.
LSE Students’ Union. “Consent.Ed”, <https://www.lsesu.com/support/consented/>. Ultimo accesso 10 giugno 2025.
Save the Children. 2025. “L’educazione affettiva e sessuale in adolescenza: a che punto siamo?”, <https://s3-www.savethechildren.it/public/allegati/leducazione-affettiva-e-sessuale-adolescenza-che-punto-siamo.pdf?utm_source> Ultimo accesso 10 giugno 2025.
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Department of Education. 2021 (Updated). Statutory guidance: Relationships education (Primary), <https://www.gov.uk/government/publications/relationships-education-relationships-and-sex-education-rse-and-health-education/relationships-education-primary> Ultimo accesso 10 giugno 2025.
Department of Education. 2019. Statutory guidance: Relationships and sex education (RSE)
and health education. <https://www.gov.uk/government/publications/relationships-education-relationships-and-sex-education-rse-and-health-education> Ultimo accesso 10 giugno 2025.
Weale, S. (2019). UK universities not doing enough to tackle racial harassment, survey finds. The Guardian. <Two-thirds of UK universities bring in sexual consent training – report | Universities | The Guardian> Ultimo accesso 11 giugno 2025.
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