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Oltre i ruoli di genere: immagini che rompono gli stereotipi sulle donne

  • Immagine del redattore: Erica Ruggieri
    Erica Ruggieri
  • 19 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

Secondo il Diversity Media Report 2024 realizzato da Fondazione Diversity, il 12,7% delle notizie date in Italia nel 2024 faceva in qualche modo riferimento al genere o all’identità di genere. Più del 50% di queste notizie parlavano principalmente di donne. In più di un caso su tre si tratta di donne che hanno subito violenza. Solo nel 3,4% si parla di donne in relazione ad arte, cultura o sport. In altri casi ancora (5,6%), il racconto delle donne si conforma al ruolo assegnato loro dalla cultura eterocispatriarcale: essere mogli (2,9%) e madri (2,7%). Quasi inesistenti, infine, i riferimenti a donne trans (0,1%) e lesbiche (0,1%). Non sono disponibili dati rispetto alla rappresentazione di donne disabili.


In un panorama mediatico in cui la rappresentazione delle donne è ancora caratterizzata da stereotipi, nasce FOTONICA, la banca immagini femminista e non stereotipata italiana. Il progetto è realizzato da Comunicattive, un’agenzia di comunicazione che si propone di fondere l’attivismo femminista alla comunicazione e al marketing. Un progetto che vuole contribuire a ridefinire l’immaginario collettivo, offrendo alternative autentiche e plurali alla rappresentazione dominante.


Il Team di Comunicattive
Il Team di Comunicattive

Sul piano visivo, la comunicazione e i media continuano a rappresentare le donne in modo univoco e standardizzato. Cercando la parola “donna” su Google Immagini si incontrano centinaia di foto uguali: donne sorridenti, quasi mai sopra i 40 anni, rigorosamente magre e conformi agli standard di bellezza, abili, presumibilmente eterosessuali e cisgender. Per questo motivo, la banca dati ha deciso di dedicare una collezione alla rappresentazione delle donne. 

 

Non più rappresentazioni vittimizzanti di donne all’angolo, occhi neri e bocche tappate, ma immagini che diano spazio alla forza delle donne nell’intraprendere percorsi di fuoriuscita, alle manifestazioni transfemministe e ai legami di solidarietà e sorellanza. Corpi grassi di donne che non vengono rappresentate solo in relazione alle diete, ma nella quotidianità delle loro vite, tra  lavoro, sport e relazioni.  FOTONICA propone foto e illustrazioni non tokenistiche, di donne trans e disabili che  vanno all’università, lavorano, chiacchierano e manifestano. Spazio, insomma, ad una rappresentazione plurale e calata nella realtà, capace di restituire complessità alla parola “donna”.  




Per una ridefinizione dell’immaginario collettivo


Presentando una collezione di foto e illustrazioni non stereotipate che restituiscono la complessità e la diversità alle soggettività rappresentate, il progetto si propone di cambiare il modo tradizionale di comunicare. In tutti i suoi progetti, infatti, Comunicattive cerca di scardinare stereotipi sessisti, razzisti, abilisti e omolesbobitransfobici ancora troppo diffusi nel settore, costruendo narrazioni più inclusive e rispettose.


“Lavorando nella comunicazione di genere da oltre vent’anni ci scontriamo quotidianamente con la difficoltà di trovare immagini non stereotipate”, racconta Elisa Coco di Comunicattive. “La rete di relazioni e alleanze che abbiamo costruito nel tempo ci ha permesso di immaginare un’alternativa alla rappresentazione uniforme tuttora dominante, attraverso una pluralità di sguardi che partono dalle comunità marginalizzate e dalle nostre autonarrazioni. Usare immagini senza stereotipi non significa inventarsi una realtà ideale, ma ridare complessità, pluralità e autenticità alla rappresentazione del mondo.”



 

Lo scopo di FOTONICA, come quello dei diversi progetti dell’agenzia, è quello di dare voce e rappresentazione a una moltitudine di corpi e soggettività spesso invisibilizzati, mettendo al centro le esperienze di chi vive discriminazioni e oppressioni. Progetti come questo privilegiano la presenza attiva di donne, persone migranti, persone disabili e persone LGBTQIA+, riconoscendo i loro bisogni e le loro lotte come parte di un cambiamento collettivo necessario.

 

Una banca immagini femminista è una risorsa importante in una società che necessita un cambiamento culturale e sociale reale. L’obiettivo è quello di cambiare l’immaginario collettivo attraverso la proposta di immagini che ad oggi non trovano quasi mai spazio nel mondo dell’informazione, della comunicazione pubblicitaria e delle campagne sociali.


Erica Ruggieri


 
 
 

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