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  • Immagine del redattoreEcho Ranzoni

Film e serialità: rappresentazione come antidoto alla mascolinità tossica


Personaggi maschili riempiono le narrazioni sulle pagine dei libri e anche sullo schermo, ma non tutti sono uguali. Non è poi così insolito che film e serie tv puntino a cliché o stereotipi di genere per una creazione facile e pigra. Qualcosa però sta cambiando: sempre più contenuti presentano uomini con diverse sfumature, completi e non più visti sotto la lente arcaica dei ruoli di genere.

Quello che guardiamo e consumiamo è importante perché modella il modo in cui pensiamo. Rappresentare una mascolinità sana significa allontanarsi da modelli ingiusti che sul lungo periodo danneggiano la nostra visione del mondo. Richiedere una rappresentazione più giusta non significa che gli uomini nei media non possano avere difetti, anzi; ma c'è una differenza tra comunicare comportamenti negativi come normali e corretti, e creare personaggi 'noiosi'.


Proponiamo quindi di seguito alcuni suggerimenti di personaggi che poco a poco stanno smantellando la mascolinità tossica.


Chidi Anagonye in The Good Place


Chidi Anagonye, interpretato da William Jackson Harper, è uno dei personaggi principali di The Good Place della NBC ed è ciò che di più lontano ci può essere dallo stereotipo dell’uomo rappresentato nei media.

Chidi, a modo suo, si fa portavoce della mascolinità positiva. È riservato, riflessivo, un po' nervoso e imbranato, mostrando tratti poco rappresentati come positivi, ma nei quali moltз si riconoscono, al contrario delle tipiche storie di uomini invincibili e risoluti molto comuni nel panorama televisivo.





Charles Boyle in Brooklyn Nine-Nine


Brooklyn Nine-Nine si allontana dalle solite serie tv (soprattutto considerando che la prima stagione è uscita nel lontano 2013!), in particolare con le caratterizzazioni di Jake e Charles - due uomini con un cuore d’oro che poco hanno in comune con altri personaggi maschili in voga in quegli anni.

Jake è un personaggio interessante e in costante crescita nelle 8 stagioni che compongono la serie; ma è Charles Boyle a rubare lo show, con il suo carattere eccentrico e spesso straordinariamente inappropriato.

Charles non ha paura di essere se stesso e di amare con tutto il suo cuore i suoi amici così come la sua famiglia.





Aragorn ne Il Signore degli Anelli


Si possono decapitare orchi e scrivere poesie, le due cose non si escludono a vicenda.

Aragorn de Il Signore degli Anelli incarna tutte le caratteristiche tradizionalmente forti del 'macho' che siamo abituatз a vedere, ma ha anche una grande umiltà, tenerezza e bontà.

Per Aragorn la violenza è l'ultima spiaggia, a cui arriva solo per proteggere e per difendere chi è più debole. Aragorn ha compassioni per lз suз compagnз e ne piange apertamente la perdita, non ha problemi con il contatto fisico o con il dimostrare affetto.

Alla sua incoronazione lo vediamo cantare una canzone mentre petali di fiori gli cadono intorno: Aragorn è decisamente a suo agio con la sua mascolinità.



Trevor in Shameless


Elliot Fletcher si è unito a Shameless nella settima stagione come Trevor, un uomo trans che lavora con adolescentз LGBTQ+ senzatetto, e nell'ottava stagione è diventato un membro del cast ricorrente quando ha iniziato una relazione con Ian Gallagher.

Trevor rappresenta una mascolinità sana nei relativamente pochi episodi in cui compare. Oltre all’empatia dimostrata costantemente nel suo lavoro, Trevor aiuta Ian a riappacificarsi con sua madre e gli sta vicino quando questa muore, nonostante Ian lo abbia tradito. Successivamente Trevor non manca di aprirsi con Ian, ammettendo di essere stato sconvolto dal tradimento e che, per rabbia, ha avuto comportamenti in cui non si è riconosciuto.



Kristoff in Frozen e Frozen 2


In Frozen 2, quando l’ansia di Anna per la sicurezza della sorella la porta a partire di fretta e furia senza di Kristoff, lui, anche se ferito, va alla sua ricerca e quando la trova in difficoltà la soccorre, dicendole “Sono qui. Cosa ti serve?”.

Nessuna frase da spaccone che siamo abituatз a sentire dopo che la ragazza in pericolo viene salvata. Kristoff non le chiede dove è stata, non pretende di prendere in mano la situazione, ma confida nel fatto che lei sa cosa sta facendo e chiede cosa può fare per aiutarla.

Una volta che lui è stato presente per lei e passata la crisi, Kristoff e Anna si parlano. Lei si scusa per averlo lasciato e lui pronuncia un’altra frase meravigliosa: “Va bene. Il mio amore non è fragile”.



Peeta in The Hunger Games


Quando Peeta Mellark perde la memoria e subisce un lavaggio del cervello da Capitol City, Katniss cerca di ricordargli chi è veramente dicendo: "Sei un pittore. Sei un fornaio. Ti piace dormire con le finestre aperte. Non prendi mai lo zucchero nel tè. E fai sempre il doppio nodo ai lacci delle scarpe".

Peeta possiede molti tratti associati tradizionalmente all’idea di femminilità: è creativo, intuitivo, non ha paura di mostrarsi vulnerabile e ha una grande capacità di stabilire connessioni con le persone. Peeta è divertente ma non a spese degli altri, si preoccupa di chi lo circonda ed è un buon ascoltatore.

Quando si tratta della sua relazione con Katniss, Peeta non ha nulla da nascondere: confessa i suoi sentimenti per lei liberamente e spesso, e si dimostra apertamente dispiaciuto quando pensa che lei non provi lo stesso.



Patrick Brewer in Schitt's Creek


Qualsiasi personaggio di Schitt's Creek sarebbe potuto finire su questa lista, ma Patrick ottiene il primo posto dopo essere arrivato a metà della serie e averci rubato il cuore.

Patrick rivaluta e accetta la sua sessualità dopo aver incontrato David, di cui si innamora perdutamente. Ha un affetto e una pazienza infiniti per il suo melodrammatico ed esigente marito, trasformando persino momenti potenzialmente imbarazzanti in bellissime lezioni sulla vita di coppia, da cui tuttз potremmo imparare.



Echo Ranzoni


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