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  • Immagine del redattoreEcho Ranzoni

L’importanza della rappresentazione queer nei media. Cinque motivi per amare Sense8

In un'industria che codifica in modo queer i suoi cattivi, feticizza le sue lesbiche e raffigura quasi esclusivamente i suoi uomini gay morire lentamente di AIDS, trovare una serie tv che ci si senta fierз di consigliare non è facile.


Può sembrare banale per alcunз, o gratuito per altrз, ma l'intimità queer è un tabù anche a causa della sua estraneità nei media mainstream. La reazione di alcunз spettatorз a personaggi queer ne sottolinea la mancanza di esposizione, sia in televisione che altrove.


Sense8, serie televisiva statunitense creata da Lana e Lilly Wachowski e J. Michael Straczynski, sfida gli stereotipi presentando esempi di relazioni e sessualità sane.


Quando consigliamo la visione di Sense8 lo facciamo con piena coscienza dei suoi difetti, ma anche con una profonda consapevolezza dei numerosi passi avanti che si sono fatti e del continuo lavoro di rappresentazione che questa serie svolge.



Ecco 5 motivi per i quali abbiamo amato la serie:


1. Diversità di cast, personaggi e setting


La trama di Sense8 si sviluppa intorno a 8 persone con una reciproca connessione telepatica, da 8 città, 7 paesi e 4 continenti diversi. Sentiamo parlare almeno 7 lingue nel corso delle 2 stagioni.


I personaggi appartengono a diverse culture, stati socio-economici, generi e orientamenti sessuali, con diversi lavori, interessi e abilità. E questo si riflette nella scelta del cast.


2. L’importanza di Nomi Marks


Nomi è una donna trans ritratta da una donna trans. Potremmo finire qui, sarebbe un motivo sufficiente.


Jamie Clayton è incredibile e fa un lavoro fantastico nel portare Nomi in vita sullo schermo. Lo show è uno dei pochi a dedicare tempo e attenzione a un personaggio trans, che non è considerato solo un elemento di cornice.


Ma non finisce qui: Nomi è in una relazione con Amanita. Il loro rapporto non solo è una rara rappresentazione saffica non feticizzata, ma è un meraviglioso esempio di amore sano, che vediamo rimanere forte e mai compromesso o sfruttato come espediente narrativo per far procedere la trama.



3. Inno alla non-monogamia


Abbiamo visto una coppia lesbica sedersi a una cena di famiglia con una madre e i suoi tre partner. LO ABBIAMO VISTO CON I NOSTRI OCCHI.

E non dimentichiamoci di Kala, Wolfgang e Rajan. Risolvere un triangolo amoroso non risolvendolo, ma accettando che come esseri umani l’amore che siamo in grado di provare non è limitato e non è obbligatorio dover scegliere una sola persona per poter vivere un rapporto arricchente? Che plot twist. Potremmo aver versato lacrime di gioia.


4. Il valore dei legami platonici


Oltre a questi bellissimi esempi di relazioni romantiche sane e felici, Sense8 ci mostra rapporti platonici e familiari sullo stesso piano di importanza di quelli romantici. Cose del genere che ci fanno sentire come se stessimo respirando per la prima volta.


Lo show ci ricorda quanto è necessario cambiare la definizione che è stata data all'amore come esclusiva delle relazioni romantiche e rivendicarlo come una parte importante di ogni rapporto che creiamo. Ogni tipo di relazione è una decisione di connessione condivisa e reciproca che può portare a un legame profondo. Ogni rapporto ci insegna come prenderci cura di un'altra persona, permettendoci di creare una connessione con il mondo esterno e dandoci un senso di appartenenza e uno scopo.



5. Addio queer tropes


Con Sense8 hai la possibilità di vedere rappresentazioni di identità queer senza la paura intrinseca di vedere uno dei personaggi morire inutilmente. Cosa che succede ogni singola volta.


Siamo arrivati ​​al punto in cui quando un personaggio queer viene presentato sullo schermo, sentiamo un mix di sentimenti tra un “oddio sì, finalmente” e un “oddio no, speriamo non muoia”. Una scarica di adrenalina che accende la nostra reazione di attacco-o-fuga.


Purtroppo gran parte della realtà televisiva di oggi è rimasta invariata dall'era del Codice Hays, dove l'unico modo per rappresentare personaggi queer è assicurarsi che vengano puniti per le loro "perversioni" (sì, diciamo a te Killing Eve).


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