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  • Alessandro Cavuto, Federica Russo

L’importanza di salvaguardare la diversità culturale

“La cultura è come un fiume

che scorre per vaste aree,

donando vita ai popoli.

Cambia con il passare del tempo,

anche se noi ci riferiamo ad esso

come fosse sempre lo stesso fiume.”

Fasheh, 2007


In un mondo globalizzato, il contatto con culture diverse da quella a cui apparteniamo è all’ordine del giorno. Cercare di comprendere la diversità culturale è una strategia vincente per conoscere, accogliere, accettare l’altrə e aspirare ad una società più equa per il futuro.


La cultura è quell’insieme di norme, comportamenti e convinzioni largamente accettate all’interno di una comunità. Ogni cultura ha caratteristiche che la contraddistinguono dalle altre e, dato che esistono infinite comunità, esistono infinite possibili culture.


Le culture non sono entità fisse, perché riflettono le collettività con le proprie esperienze e i propri ricordi, ma piuttosto si evolvono costantemente, lungo un percorso personale e unico o si possono amalgamare con altre. Hanno un ruolo importante nel forgiare l'identità personale delɜ appartenentɜ alla comunità stessa attraverso un insieme di usi, simboli, tradizioni orali e non, arti dello spettacolo e know-how specifico.



Durante la storia, l’etnocentrismo, ossia la tendenza a giudicare come 'non ideali' le culture di gruppi umani diversi dal proprio, è stato una delle principali cause di razzismo, ha contribuito alla nascita di stereotipi e pregiudizi fino ad arrivare a stermini e genocidi. Alcuni esempi, anche recenti, sono il genocidio in Rwanda (1994), in cui in un unico Stato due gruppi culturali differenti si facevano la guerra, il genocidio delɜ Circassɜ, e in generale delle popolazioni che abitavano le regioni del Caucaso (1870), lo sterminio delɜ Armenɜ (1915) e delɜ ebreɜ (1941).

È importante quindi ad oggi ricordare la bellezza della diversità culturale e il fatto che non esista una cultura che si può considerare superiore o inferiore all’altra.


Di recente però, poiché la globalizzazione ha indebolito i confini nazionali, la nazionalità ha perso il suo ruolo nell'identificazione dell'identità culturale degli individui e nel fornire senso di appartenenza per l'essere umano. Le identità culturali sono diventate quindi il rifugio per molti individui e gruppi che vedono la globalizzazione come una minaccia per la loro esistenza e per le loro norme di vita.


Lɜ studiosɜ sono incerti sul definire esattamente quale effetto può avere la globalizzazione sulle differenti culture: alcunɜ sostengono la convergenza culturale, che si basa sull'idea che la globalizzazione porti a una crescente omologazione. La tendenza è quella di vedere la convergenza nel senso dell'assimilazione globale da parte di gruppi e società dominanti nel mondo, e prevedono processi come l'occidentalizzazione o l'americanizzazione.

Coloro che sostengono invece la teoria del differenzialismo culturale sostengono che tra le culture vi siano differenze permanenti che sono al riparo dalla globalizzazione.

Chi sostiene invece le teorie di ibridazione culturale mette in evidenza il mescolamento tra le culture grazie alla globalizzazione e, di conseguenza, la produzione di culture nuove ibride che non sono riconducibili né alla cultura locale né a quella globale.


La diversità culturale, secondo noi, è un processo essenziale che deve essere preservato.


“It is diversity itself which must be saved,

not the outward and visible form

in which each period has clothed that diversity.”

Lévi-Strauss, 1952




Alessandro Cavuto, Federica Russo



Fonti:

Lévi-Strauss C., "Race and history", 1952, investing in cultural and intercultural dialogue 2009, p. 19

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