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Perché siamo parlatə dalle parole: etimologia della diversità

La parola “diversità” oggi è attribuibile a diversi significati come “essere inclusi in qualcosa, un range di differenti cose o persone”; o ancora, la “condizione o fatto di essere differente o vario; varietà” (vedi online etimology dictionary).



Prima di arrivare a una definizione che, almeno a livello di vocabolario, appare neutra vi è stata una lunga storia in cui il significato associato al termine “diversità” era tutt’altro che positivo.


Per esempio, la derivazione latina Diversitatem connotava un senso di contrarietà e disaccordo; nel francese arcaico, invece, la diversità era collegata alla perversione o in generale a qualcosa di ‘strano’ (oddness; queerness).

Nel 14° secolo, in Inghilterra, dove l’idea polarizzante di qualcosa di ‘giusto’ e qualcosa di ‘sbagliato’ era predominante nella cultura del tempo, il termine “diversità” era collegato addirittura al diavolo: un’entità malvagia, in assoluto contrasto con ciò che è giusto (online etimology dictionary).


Quindi, la parola diversità, nell’accezione con cui la utilizziamo oggi, non ha sempre avuto lo stesso significato indipendentemente dal luogo e dallo spazio in cui veniva raccontata.


E allora perché può essere utile conoscere l’etimologia del termine? O in generale delle parole?


In primo luogo, ci permette di conoscere il significato originario delle parole e, quindi, utilizzarle più consapevolmente. A riguardo, il filosofo Massimo Cacciari ci ricorda che se non conosciamo l’esatto significato e l’etimologia delle parole, sono esse a ‘parlare noi’ –

in base alla cultura specifica di ogni luogo – e non viceversa.

Secondariamente, mettere in discussione il significato attuale di talune parole ci aiuta a utilizzarle in modo appropriato e a sceglierle con cura in base al contesto e/o alla persona che abbiamo davanti.


E voi, che significato date alla parola diversità?


La vostra risposta è importante sia nel caso vi foste accortə di considerare la diversità in modo positivo sia in modo negativo, anche inconsciamente.

Infatti, se ricadete nel secondo caso potreste provare a modificare la vostra percezione a essa ogni giorno.

E ricordate, ogni cambiamento richiede tempo e incontra resistenze: accettate e non demordete.

Potreste, insieme a noi, imparare a guardare le differenze che ci circondano in modo più positivo di come già facevamo e, conseguentemente, praticare un piccolo cambiamento culturale partendo da noi e dai nostri gruppi di riferimento.


Alessandro Cavuto


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